La nuova sfida al femminile dell’Afor
3 dicembre 2013
Cristina Cortese
Presentato a Palazzo Campanella “Afor Rosa”, progetto ideato da Bruna Siviglia vicepresidente della Fidapa Reggio Calabria e di cui è coautore Vincenzo Scali. Al centro dell’iniziativa, la formazione tecnica di donne lavoratrici e studentesse nell’ambito forestale e la creazione di nuove figure professionali nel nome delle donne in un settore, tradizionalmente chiuso ed ostile al cambiamento, dove la loro presenza è stata marginale. In realtà, dietro questo obiettivo – che all’inizio poteva suonare come una provocazione- c’è molto di più: una rivoluzione culturale e strutturale di un sistema che guarda in modo propositivo al cambio generazionale e alla promozione delle politiche di genere. Le diciotto operaie che da Mongiana hanno sfidato il cattivo tempo per essere presenti all’appuntamento reggino hanno incarnato questa nuova sfida: la montagna dolce e gentile disegna una nuova figura femminile e, sullo sfondo, una nuova progettualità della Forestazione in termini di ammodernamento e valorizzazione del comparto, partendo dal grande patrimonio boschivo, cuore del mediterraneo con i suoi 650 mila ettari.
Motivi importanti per i quali il Consiglio regionale della Calabria ha condiviso spirito e ragioni di fondo della proposta, ospitando i corsi di formazione mirati a formare quaranta donne che lavorano nella Forestazione e altrettanta giovani studenti della Facoltà di Agraria di Reggio Calabria. E’ stata la stessa Bruna Siviglia a ringraziare il presidente Francesco Talarico e il capo di gabinetto Pasquale Crupi- che ha partecipato all’incontro- per la sensibilità dimostrata e per il riconoscimento del ruolo della donna, vero valore aggiunto senza del quale un settore cruciale quale della Forestazione sarebbe deficitario. In questa direzione, gli interventi del vicepresidente del Consiglio regionale Alessandro Nicolò – che ha concluso i lavori- e del consigliere Candeloro Imbalzano.
Il Vicepresidente del Consiglio Alssandro Nicolò
“Il progetto ‘Afor Rosa” coglie nel segno, divenendo parte integrante di quel circuito virtuoso che ha nella salvaguardia dell’ambiente e nella tutela del territorio i punti qualificanti del rilancio del nostro territorio”; ha esordito Nicolò, parlando “di una iniziativa di qualità che centra obiettivi strategici dentro un percorso che va garantito pur nel rispetto dei tanti vincoli di bilancio cui dobbiamo tenere conto e che, nell’occasione, si arricchisce dell’apporto produttivo della donna, della sua sensibilità e della capacità di rispondere con competenza alle tante sfide della vita e della professione. Un programma – ha rilanciato il vicepresidente – che questa classe dirigente regionale ha intrapreso, anche se, a fronte del buon lavoro fatto, molta strada resta ancora da fare per portare avanti obiettivi importanti nel segno della modernizzazione e dell’efficienza dei comparti chiave e nella consapevolezza che quanto più si riuscirà a mantenere sani e vitali il paesaggio e l’ambiente tanto più il turismo potrà essere fonte primaria dello sviluppo della nostra terra. E non è un caso che l’agroalimentare sia oggi più che mai una chiave vincente, rappresentando, a fronte di una crisi generalizzata, un settore pienamente vitale e produttivo che richiama ad un nuova cultura della terra e dell’ambiente e all’importanza di figure che, con l’aggiornamento e la formazione, possano contribuire ad un salto di qualità collettivo”, ha concluso il vicepresidente.
Il presidente della commissione Bilancio Candeloro Imbalzano
Per Candeloro Imbalzano “la filosofia del progetto sposa pienamente gli obiettivi strategici alla base della riforma, così fortemente voluta e combattuta, e segna una svolta epocale in termini culturali in un comparto per troppo tempo abbandonato a se stesso. E’ stato un percorso che ho abbracciato e sostenuto in particolare nella qualità di presidente della Commissione ‘Attività produttive’ e conseguentemente, di relatore in Consiglio e che ha permesso di lasciarci alle spalle un sistema obsoleto per valorizzare le grandi professionalità e competenze presenti all’interno del personale forestale. Al tempo stesso- ha rilanciato Imbalzano- si è offerta alla foresta calabrese l’occasione di rivelarsi quella grande opportunità produttiva che il suo immenso patrimonio boschivo -e non solo- potrà generare, mettendo in campo una filiera del legno che dovrà produrre frutti concreti e contribuire a quell’equilibrio economico che è nello spirito della riforma”.